Le varie categorie dell’ansia
Estratti dall’incontro sui disturbi d’ansia e la paura tenutosi il 10 giugno 2014 presso il circolo NOI di Carpi di Villa Bartolomea

Cos’è la paura?
La paura è una delle emozioni fondamentali derivante dalla percezione di un pericolo, reale o supposto.
Quando ci troviamo di fronte a qualcosa che ci può far male o che crediamo possa danneggiarci, il nostro corpo e la nostra mente attivano tre modalità di difesa: possiamo immobilizzarci, scappare, oppure attaccare. Queste modalità sono solitamente accompagnate da modificazioni fisiche utili all’evitamento del pericolo e alla nostra salvaguardia: accelerazione del battito cardiaco, intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive con aumento dell’attenzione, protezione di parti importanti del nostro corpo (come il viso, il petto).
La paura vive nel qui ed ora, è sempre paura di qualcosa di preciso. La paura dura poco, quel tanto per aiutarci a rispondere al pericolo.
Che differenza c’è tra paura e ansia?
Se la sensazione di paura persiste anche quando non c’è un pericolo immediato si parla di ansia.
L’ansia è uno stato utile e fisiologico di attivazione mentale e fisica che ci aiuta ad affrontare meglio situazioni future (ad esempio, vari studi dimostrano che presentarsi ad un esame con un po’ di ansia porta a risultati migliori rispetto a chi è completamente calmo). L’ansia, a differenza del paura, è rivolta al futuro.
È normale e fisiologico avere un po’ di ansia in vista di un esame, oppure in vista di un colloquio di lavoro.
Si parla di ansia patologica, ad esempio di disturbo d’ansia generalizzata, quando vi è un’eccessiva ansia e preoccupazione relative ad una serie di eventi o attività (lavoro, scuola, … ). Questa eccessiva preoccupazione porta la persona a sentirsi invasa dal problema, potrà presenterare quindi disturbi del sonno, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, facile affaticabilità. Altri sintomi fisici possono essere gastrointestinali (nausea, gastrite, …) ,dermatologici (orticaria, rossore, eccessiva sudorazione), respiratori (sensazione di soffocamento, difficoltà di respirazione), cardiovascolari (tachicardia, ipertensione).
Quando sentiamo molta ansia temiamo per il futuro: già prevediamo e sperimentiamo nella nostra testa la situazione futura, avvertendo che tutto andrà male o almeno nel modo che non vorremmo
Quali sono i principali tipi di disturbi d’ansia?
Il DSM V, ovvero il Manuale internazionale diagnostico dei disturbi mentali, classifica vari sottotipi di problemi legati all’ansia, tra cui:
– l’attacco di panico,
– il disturbo d’ansia generalizzato,
– l’ansia sociale,
– il disturbo post traumatico da stress.
L’attacco di panico è un improvviso aumento di paura, apparentemente senza motivo, associato a sensazione di mancanza d’aria, sensazione di morire o d’impazzire. Raggiunge il suo picco in pochi minuti e può durare circa 10 minuti nei casi più gravi. I sintomi più frequenti sono: tachicardia, sensazioni di soffocamento, dolore o fastidio al petto, paura di perdere il controllo o di impazzire. Si tratta di un momento di ansia acuta e incontrollata.
Disturbo d’ansia generalizzato: quando vi è un’eccessiva ansia e preoccupazione relative ad una serie di eventi o attività (lavoro, scuola, … ). Questa eccessiva preoccupazione porta la persona a presentare disturbi del sonno, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, facile affaticabilità. Altri sintomi fisici possono essere gastrointestinali (nausea, gastrite, …) ,dermatologici (orticaria, rossore, eccessiva sudorazione), respiratori (sensazione di soffocamento, difficoltà a respirare), cardiovascolari (tachicardia, ipertensione).
La persona continua a rimuginare sugli stessi pensieri per settimane e mesi non vedendo vie d’uscita.
Ansia sociale: si tratta di una marcata paura o ansia rispetto a situazioni in cui la persona è esposta al possibile giudizio degli altri, si può trattare di una festa come di una riunione, come a un normale ritrovo tra amici o conoscenti. In questo caso l’ansia si esprime tramite arrossamento, sensazione di disagio generale, timidezza eccessiva oppure tramite l’evitamento della situazione.
Disturbo post traumatico da stress: Si verifica dopo che la persona è stata coinvolta in un evento fortemente traumatico oggettivo (incidente, abuso, catastrofe ambientale, rapina, …). Si tratta di uno stato fortemente ansioso caratterizzato da:
• Vissuto intrusivo dell’evento che si propone alla coscienza
• Stato di coscienza simile allo stordimento
• Difficoltà del sonno
• Ansia generalizzata
• Sintomi depressivi
Particolarmente utile per questo disturbo è la tecnica ipnotica che porta la persona a fare un “restauro” della situazione precedentemente vissuta.
Come uscirne?
La paura, l’ansia le impariamo nel corso della vita. Abbiamo l’ansia quando non ci sentiamo sicuri, quando magari vorremmo cambiare qualcosa ma non ci sentiamo pronti … l’ansia è un’amica, ci dice che dobbiamo cambiare qualcosa.
Lo psicologo – psicoterapeuta in questo senso è un valido strumento, dotato di conoscenza, esperienza, neutralità, per aiutare la persona a individuare il problema, capire perché c’è l’ansia e “allenare” la persona a modificare gli schemi rendendoli più funzionali.
Utile a tal fine è la tecnica dell’ipnosi: durante la trance ipnotica la persona rivive la situazione di ansia e , proprio perché in un contesto diverso e non più nel momento passato dell’esperienza, con l’aiuto delle proprie risorse vivrà la situazione in modo differente, ed effettuerà un riapprendimento.
La terapia sistemico relazionale con la tecnica ipnotica ericksoniana permettono di aiutare la persona nel pieno rispetto dell’individualità, della sua storia personale, delle sue potenzialità.